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Nino Buttazzoni “Solo per la bandiera” (Mursia)

Nella collana “Testimonianze” Mursia rilancia la ristampa di un agile ma puntuto resoconto di vita scritto da Nino Buttazzoni, uno dei principali arditi del mare della II guerra mondiale, creatore degli assaltatori NP (nuotatori paracadutisti) e poi epurato con ben tre anni di carcere per essere stato nella X Mas di Valerio Borghese dopo l’armistizio.

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Buttazzoni, che al momento di scrivere le sue memorie era già novantenne, scrive non certo per difendersi da una scelta d’onore che rivendica tutt’ora, ma per far capire lo spirito, la fede e anche l’eroismo fine a se stesso di chi, a guerra ormai chiaramente perduta, ritenne di non dover saltare sul carro del vincitore e difendere fino all’ultimo la propria bandiera.

Scelte d’onore, eventi bellici e successiva riabilitazione sono però solo il corollario del suo ritorno al mare nel 1951 con la società Micoperi (Minio Contivecchi Recuperi) che si occupa di rimuovere e recuperare i mille e mille relitti navali lasciati dalla guerra a ingombrare porti e coste. Direttore della Micoperi è un altro eroe della Marina, Antonio Marceglia: l’affondatore della baia di Alessandria di una corazzata inglese con un “maiale”, cioè un siluro a lenta corsa cavalcato dai nostri sub. La sua prima opera con Micoperi è il recupero della motonave Roselli a Corfù, da 30 metri di fondo, con 18 mesi di duro lavoro: diventerà la porta-auto “Alpe” della Fiat.

Il resto del racconto è la storia degli straordinari successi della Micoperi in Italia e all’estero, fino al varo dei suoi ultimi, grandi pontoni autopropulsi, vere e proprie navi (Micoperi 7000) diventate per lungo tempo le più potenti e sofisticate del mondo, che hanno segnato la nascita dell’industria della ricerca petrolifera offshore italiana.

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Pubblicato il
1 Giugno 2011

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