Zim e Livorno anche trasbordi su due porti
LIVORNO – Con una circolare diramata a tutte le agenzie, la Zim ha annunciato – dopo il recentissimo trasferimento del booking generale da Livorno a Genova e il carico dell’Emilia/Romagna e del Veneto sotto la Lanterna – che presto i trasbordi da Napoli del servizio Mgx interesseranno anche Genova oltre che Livorno.
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Notizie che hanno allarmato l’agenzia labronica di Zim, tanto da avviare una richiesta di intervento del sindacato Cgil con un colloquio avvenuto giovedì scorso con i suoi vertici. L’agenzia labronica, che da sempre effettuava il booking, oggi mantiene – per ora – la parte amministrativa, ma le preoccupazioni del personale stanno aumentando.
Sulla perdita dei circa 500 teu al mese dell’Emilia e Veneto, il Terminal Darsena Toscana ovviamente fa i suoi distinguo. L’amministratore delegato Alessandro Giannini ci ha assicurato tra l’altro che le scelte di Zim non sono certo dovute al rapporto con i terminal, ma sono legate anche e specialmente alla razionalizzazione della parte terrestre dei trasporti, in particolare sulle distanze dei vettori su gomma o su rotaia. E Giannini scherzosamente (ma non troppo) contesta la corrente opinione labronica sulla “genovesizzazione” del porto, bollandola come visione provinciale in un mondo globalizzato dove “non ci sono più distinzioni né distanze culturali tra nazioni, figuriamoci tra città della stessa nazione e tra porti vicini, ciascuno con le proprie caratteristiche”. Secondo Giannini (che con una battuta di spirito ha voluto chiarire: “Io non sono affatto genovese ed ho vissuto anni ed anni a Livorno”) il Terminal Darsena Toscana ha una sua identità imprenditoriale che esula dalla proprietà e quindi dai soci, e lavora per valorizzare le proprie specificità, in un quadro di logistica marittima e integrata ormai globale.
Siamo insomma, nel TDT, né genovesi (e tanto meno “genovesizzati”) e nemmeno livornesi, ma cittadini del mondo, con il fondamentale obiettivo di lavorare al meglio e di fare – ovviamente – profitto. Il quale profitto ricade poi sulla città ma più in generale sull’intero Paese.
Sperando di aver colto il significato profondo della cortese telefonata dell’ad del TDT, gli auguriamo buon lavoro e una Zim che non rinneghi l’ultradecennale attaccamento a Livorno (e in questo confessiamo, ahimè, di rimanere provinciali quanto basta).
Antonio Fulvi
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