Sardegna inaugurato cavo Terna
ROMA – “Il cavo sottomarino che collega l’Italia alla Sardegna, realizzato da Terna e inaugurato in occasione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, è un giusto motivo di orgoglio per l’industria elettrica nazionale.” E’ quanto afferma Carlo De Masi, segretario generale della FLAEI-CISL.
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“Con una potenza di 1.000 MW, il cavo riduce al minimo la condizione di “insularità elettrica” della Sardegna. Collegando Latina, nel centro della penisola, con la centrale termoelettrica di Fiume Santo, nel nord isolano, questa grande infrastruttura elettrica si propone come simbolo di una Italia unita e di rilancio del sistema elettrico e energetico nazionale”, prosegue il sindacalista.
“Dispiace che la società tedesca EOn, proprietaria della centrale sarda, si rifiuti di realizzare la seconda parte dell’opera: la nuova e modernissima sezione a carbone da 450 Mw, che potrebbe consentire alla Sardegna ed all’Italia di beneficiare di energia elettrica pulita e a basso costo. Senza questo nuovo impianto, lo sfruttamento del cavo SAPEI, sarà parziale e non consentirà l’abbassamento del costo di produzione dell’energia elettrica in Sardegna. La FLAEI ritiene che il ministro per lo Sviluppo Economico, presente all’inaugurazione, debba intervenire per indurre EOn ad avviare il cantiere della nuova centrale di Fiume Santo, oltre che confermare il proprio impegno in Italia”, aggiunge il n. 1 della FLAEI.
“Il sindacato elettrico ha dichiarato, per il prossimo 24 marzo, uno sciopero generale degli impianti EOn per rivendicare gli investimenti previsti (primo fra tutti Fiume Santo), al fine di impedire alla società tedesca di sfruttare il sistema elettrico e le infrastrutture italiane esportando fuori dai confini nazionali la ricchezza prodotta”, conclude De Masi.
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