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Crociere, il messaggio da Miami: crescita a due cifre e nuove nicchie

Per i porti italiani previsto un incremento vicino al 20% in quest’anno e ulteriori sviluppi del business – Navi sempre più grandi o sempre più specializzate

LIVORNO – Civitavecchia/Roma al primo posto, seguito nell’ordine da Venezia, Napoli e Livorno (che nel 2010 ha sfiorato 1 milione di passeggeri). E per il 2011 per le crociere c’è una previsione di crescita a due cifre.

Pierfrancesco Vago

Infatti i venti di guerra che hanno devastato – e ancora devastano – il sud del Mediterraneo non sembrano ridurre l’importanza del Mare Nostrum nel business delle crociere. L’edizione 2011 di Seatrade Cruise di Miami si è chiusa giovedì scorso con lusinghieri risultati e prospettive ancora migliori sia per i porti italiani sia in particolare per il Mediterraneo, dove stanno convergendo anche compagnie che tradizionalmente si sono sempre fermate ai Caraibi o in Nord Europa. Anche i dirottamenti prudenziali da alcuni porti egiziani, tunisini e marocchini decisi da alcune compagnie che toccano anche porti tirrenici nei momenti più caldi per il Nord Africa, stanno rientrando o sono in programma.

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Da Miami arrivano i dati raccolti da Cemar Agency Network di Genova, secondo i quali il 2011 segnerà un ulteriore incremento delle crociere nei porti italiani con una previsione di arrivi di 10,9 milioni di passeggeri (+16,94%) e almeno 5.062 toccate di navi (+4,81%). Per l’Italia, dopo i primi porti sopra citati, seguono nella classifica del 2010 Savona, Genova, Bari e Palermo. Ma per il prossimo futuro si affacceranno nel grande giro delle crociere, con strutture apposite già inserite nei piani regolatori portuali, anche La Spezia con il complesso di Calata Paita e Portoferraio, dove attualmente già le navi da crociera sostano in rada.

Dati interessanti da Miami anche per le previsioni della stagione crocieristica italiana 2011: sono coinvolte ben 52 compagnie di navigazione e 149 navi, per un totale di 67 porti programmati in 12 regioni. La sola Costa Crociere, leader del mercato, prevede di operare con 9 milioni di passeggeri, quasi un terzo degli 11 milioni previsti sul totale nazionale, con una crescita del 33% rispetto al 2010. Segue a ruota Mediterrannean Shipping Company (Msc) che tra l’altro ha confermato le sue crociere “di testa” su Livorno, cioè che partono ed arrivano dallo scalo toscano. Per la prima volta cala sui porti italiani anche Norvegian Cruise con la nuova ammiraglia “Epic” da 4 mila passeggeri.

La tendenza generale, riconfermata anche a Miami, è quella di navi sempre più grandi da una parte – le economie di scala favoriscono i giganti da oltre 4 mila passeggeri, che offrono anche architetture spettacolari e grande varietà di divertimenti – ma dall’altra stanno anche facendo nascere una rinnovata categoria di navi più piccole, più raffinate e più specializzate (anche quelle con propulsione più o meno ausiliaria a vela) che hanno il vantaggio di poter entrare in porti con banchine più ridotte e fondali medi, quindi su itinerari meno battuti e più originali. Il che apre la strada a nuovi tipi di crociere, più flessibili e specialmente più sofisticate. Insomma, il business ha ancora molti margini di crescita.

L’Europa sta registrando la più rapida crescita a livello globale nel settore crocieristico, con un incredibile aumento del 163% di passeggeri in soli 10 anni. Lo ha sottolineato Pierfrancesco Vago, CEO di MSC Crociere, dal palco dell’annuale convention Seatrade Cruise Shipping, apertasi ieri a Miami, che ogni anno attira 10.000 delegati internazionali e quasi 1.000 espositori.

“Si può affermare che in fatto di crociere le mete del Vecchio Continente stiano diventando i nuovi Caraibi. A conferma di ciò la strategia di posizionamento in acque europee pianificata da alcune compagnie da crociera nord americane per la prossima stagione estiva”, ha affermato Vago che di recente è stato nominato membro del comitato esecutivo della Cruise Lines International Association (CLIA), l’associazione crocieristica più grande dedicata alla promozione e alla crescita del settore.

“Nel 2010 l’Europa ha raggiunto il traguardo di 5 milioni e mezzo di croceristi, lo stesso livello registrato nel Nord America nel 1997 e rappresenta oggi il 30% della quota globale. Un risultato destinato a crescere ancora visto che la capacità delle navi da crociera nel Vecchio Continente quest’anno aumenterà ancora del 23%”, ha continuato Vago. ”Sono sempre stato convinto che l’industria crocieristica europea avrebbe avuto un futuro brillante, così come testimoniato dalla crescita record ottenuta, a partire dal 2003, anche dalla stessa MSC Crociere capace di portare il numero dei suoi passeggeri in sette anni da 127.000 a 1.220.000, che diventeranno un milione e mezzo nel 2012 con l’arrivo di MSC Divina, dodicesima unità della flotta”.

Le crociere nel Mediterraneo e nel Mar Baltico sono diventate una nuova icona del tradizionale Grand Tour soprattutto per americani, cinesi e indiani, non solo nella stagione estiva, ma per l’intero anno: nel 2009 hanno solcato il Mediterraneo 152 navi da crociera per effettuare 8.000 crociere con 3 milioni di passeggeri a bordo. Si tratta di risultato eccellente anche se per certi versi scontato se si considera l’elevato numero di destinazioni che fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO in Italia (45), Spagna (42) e Francia (35).

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Pubblicato il
23 Marzo 2011

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