Palumbo a Malta, navi e maxi-yachts

Joseph Calleja
MALTA (dal nostro inviato) – L’isola di Malta che nei secoli ha rappresentato un punto di riferimento nello snodo dei traffici marittimi del Mediterraneo torna di grande attualità per lo yachting di alto livello. La sua indiscutibile posizione strategica unita alla conformazione delle coste ne hanno sempre favorito lo sviluppo portuale, dalla fondamentale importanza nel periodo bellico come base di supporto al naviglio britannico. Negli ultimi decenni si è avuta una graduale diminuzione dell’attività militare e della centralità dell’isola.
In questo contesto, pur in tempi di difficoltà mondiale, si è insediata la Palumbo SpA che, in aggiunta alle basi operative di Napoli e Messina, ha acquisito a La Valletta la preesistente struttura cantieristica ex-statale maltese che comprende 4 bacini di carenaggio e circa 2000 metri di banchine, operandovi un profondo restyling. La Società Palumbo si è inoltre ampliata inglobando l’adiacente Malta Superyachts Services.
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Siamo stati recentemente ospiti dell’ingegner Joseph Calleja, general manager della grande struttura, che ci ha illustrato – ad otto mesi dall’ingresso della società guidata dall’imprenditore Antonio Palumbo – tutte le migliorie che sono state apportate in questo intenso periodo di lavoro.
“Dal 4 giugno 2010 ad oggi, nonostante la crisi internazionale nel settore marittimo, abbiamo portato a termine oltre 100 progetti di lavoro – ha detto l’ingegner Calleja – e svolto tanta riparazione e manutenzione sugli impianti che erano malridotti”.
Prima dell’acquisizione da parte della Palumbo SpA l’ingegner Calleja rivestiva l’incarico di responsabile della sicurezza nel cantiere stesso, e quindi – con la nuova gestione – nel suo nuovo ruolo di general manager ha apportato l’esperienza maturata nel campo. Già dalle prime battute colloquiali ha evidenziato che i cantieri si pongono ora quale modello per la sicurezza cantieristica e che i loro standard di sicurezza sono più alti di quelli richiesti dall’OHSA di Malta, l’Autorità che regola la sicurezza e la salute sul lavoro. Ne sono prova i servizi che la Palumbo Shipyard fornisce anche al settore offshore che richiede standard di sicurezza fra i più elevati. La stessa attenzione è posta relativamente all’impatto ambientale: già dal primo giorno della gestione Palumbo infatti si adottano misure di controllo su tutte le attività ed è iniziata la procedura per l’ottenimento del permesso ambientale dando prova di voler ridurre l’inquinamento, prevenire gli incidenti ed assicurare la decontaminazione del sito.
L’evidente intervento di riqualificazione e riorganizzazione del cantiere sia nelle strutture che nel riordino delle fasi operative ha compreso investimenti di grande portata come l’acquisto dei dispositivi di protezione di ogni singola postazione di lavoro nel reparto ingegneria elettronica, fiore all’occhiello della Palumbo Shipyards (come anche la tubisteria), la copertura ex novo con pannelli isolanti termici del tetto di uno dei capannoni di 270 mt di lunghezza per 80 di larghezza precedentemente rivestito di lamiera, l’acquisto di 10 nuove piattaforme, la ricertificazione di tutti gli impianti e delle strumentazioni oltre ad un importante lavoro che ha riunito in un’unica unità centrale di immagazzinamento tutti i ricambi e le forniture necessarie alla riparazione cantieristica che prima erano dislocate in modo dispersivo nella grande area della darsena (ca. 221.257 mq) superando così un notevole problema logistico. L’operazione di restyling ha incluso la verniciatura ed il riordino della vasta area dando anche visivamente l’impressione di efficienza ed importanza del cantiere.
Si è venuta praticamente a creare la convergenza vincente di una serie di fattori dove da un lato vi è l’imprenditorialità e la lungimiranza dell’imprenditore partenopeo che ha colto l’occasione di una zona portuale in decadimento dotata di grosse potenzialità e di grandi spazi unitamente alla disponibilità politica locale che ha un atteggiamento ed una legislazione atta a favorire l’ingresso di forze imprenditoriali offrendo vantaggi ed incentivi. Infine, accanto al rilancio dell’attività cantieristica tradizionale, l’ingegner Calleja ha evidenziato la recente acquisizione della struttura specializzata nel refitting dei superyacths che diventerà operativa in primavera e ne ha descritto il potenziale enorme anche per la costruzione degli stessi grandi yachts.
Cinzia Garofoli
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