Gallanti: Piccini ha ben fatto
Da oggi l’avvocato genovese entrerà nel vivo del suo incarico – E domani la commissione consultiva sulla vertenza Grimaldi tra Sintermar e LTM

Roberto Piccini (a sinistra) e Giuliano Gallanti.
LIVORNO – Toccata e fuga, per prendere possesso della carica e presentarsi formalmente, del commissario straordinario della Port Authority livornese Giuliano Gallanti. Il noto avvocato genovese è arrivato venerdì mattina in treno, solo soletto con una cartella in cui era custodito il testo del decreto di nomina. Decreto che a Livorno non era stato ancora visto e che ha sancito – come peraltro dichiarato poche ore dopo dal ministro Matteoli – essere la sua carica con tutte le prorogative presidenziali, quindi senza alcun limite operativo. Dopo un veloce passaggio di consegne a palazzo Rosciano, presente per la firma anche il segretario dell’Authority Gionfriddo, Gallanti è andato in visita al sindaco Cosimi e quindi ripartito per Genova. Tornerà oggi e già domani presiederà la commissione consultiva sulla “bega” del contratto Grimaldi conteso tra LTM e Sintermar; bega sulla quale occorrerà una decisione perché il contratto di Grimaldi con Sintermar è provvisorio, scade il 30 gennaio ed entro questa data l’armatore vuole certezze.
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Ed ecco l’intervista rilasciata dall’avvocato Gallanti al suo arrivo a Livorno.
Avvocato Gallanti, lei arriva attraverso un fuoco di sbarramento non male: un genovese al timone del porto di Livorno, ohibò…
”Non sta a me giudicare i perché e i come della nomina, ho detto che da queste beghe voglio rimanere fuori. In quanto al genovese via, in epoca di globalizzazione mi sembrerebbe un atteggiamento retrogrado. Semmai dovremmo discutere, anche sulle linee che l’Unione Europea sta per rilanciare con il suo “Libro Bianco” sui porti, della necessità di arrivare a sistemi portuali estesi tra scali della stessa area, ciascuno con specificità proprie ma tutti in collaborazione tra loro”.
Parliamoci chiaro, lei lo vede un sistema di collaborazione portuale tra Genova e Livorno?
”Se è per questo non lo vedo, ad oggi, nemmeno con Savona o La Spezia. Ma non è detto che non ci si debba arrivare, a fronte di una crescita esponenziale di nuovi scali nel Nord Africa e dei forti investimenti portuali in Spagna e Francia sui quali in Italia non possiamo contare. Le alleanze tra porti vicini stanno diventando strategiche in una visione europea”.
E’ un po’ la tesi del presidente di Federagenti, il genovese Filippo Gallo: tre grandi sistemi, per il Nord Tirreno, il Nord Adriatico e il sud Italia. Ma lui stesso la considera un’ipotesi futuribile.
”Mi risulta che in Adriatico ci stiano già lavorando, eppure è il nord Tirreno che ha le maggiori potenzialità verso l’Europa centrale e settentrionale. E Livorno, con la sua piattaforma Europa del nuovo piano regolatore, potrà davvero avere una voce importante”.
Lei però ha parlato, in un’intervista da Genova, del porto di Livorno non tanto proiettato verso il mare (piattaforma Europa) quanto verso le aree interne, che sono condizionate dal parco e da molti vincoli…
”Non conoscevo lo splendido progetto della piattaforma Europa, che mi è stato illustrato stamani dall’amico Piccini. Ma non mi sembra in contraddizione con un futuro sviluppo anche verso l’interno: tutti i porti devono cercare di liberare le banchine dai transiti, creando degli “inland terminals” che sono una cosa diversa dai centri intermodali perché rappresentano proiezioni dirette del porto. E Livorno è facilitato dalle tante aree ancora disponibili”.
Lei ha detto “amico Piccini”, ma di fatto è venuto a buttarlo fuori…
”Ho già dichiarato che non voglio né posso entrare nelle beghe della politica. Con Piccini ho un vecchio rapporto di amicizia e di stima, so che ha fatto molto bene il suo lavoro e nell’attuale posizione non nascondo di provare nei suoi confronti un certo imbarazzo. Spero di poter contare anche nel prossimo futuro sulla sua competenza e la sua collaborazione per meglio entrare nelle problematiche locali”.
Gli imprenditori portuali hanno costituito un comitato e chiedono di poterle parlare…
”Da mercoledì prossimo (oggi, n.d.r.) sarò a Livorno per almeno quattro o cinque giorni alla settimana, e dovrò anche cercarmi un alloggio. Riceverò tutti gli operatori che vorranno parlarmi del porto, dei suoi problemi e delle sue esigenze. Per me la sfida di Livorno è affascinante, perché con le esperienze europee e la presidenza a Genova ho contratto una vera e propria malattia di portualità. E’ un comparto che anticipa gli sviluppi dell’intera economia e dove si svolgono processi che coinvolgono il futuro di tutto il mondo”.
A.F.
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