“Livorno Reefer” all’aumento di capitale
LIVORNO – Vecchio detto livornese: chi non ha soldi non abbia voglie. Vecchia saggezza del mondo finanziario: piccoli debiti, sopravvivenza a rischio, grandi debiti salvataggio sicuro.
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Come vedete, sono due principi diametralmente opposti; sui quali si sta misurando in questi tempi la Cilp, la compagnia-impresa dei portuali labronici. Che soldi non ne ha più, ha grandi debiti, ma ha fatto proprio il principio che per continuare a sopravvivere bisogna cavalcare la tigre: ossia investire, creare nuove possibilità, esplorare il mondo delle opportunità. Come sotto la guida di Enzo Raugei sta facendo, essendosi lanciata in iniziative come la ”Livorno Reefer”, come la nuova centrale elettrica a biomasse, come la nuova società di sbarco e transhipping delle auto direttamente sulla sponda Est in collaborazione con il gruppo Koelliker del Faldo.
Il problema è che alcune di queste iniziative richiedono finanziamenti bancari, e non c’è periodo peggiore, da anni, per chieder soldi agli istituti di credito. Qualcuno dice dunque che per finanziare il completamento dell’iniziativa più avanzata, la “Livorno Reefer”, la Cilp dovrà rinunciare ad una o due di quelle più in ritardo, tipo le biomasse, e magari vendere anche qualche gioiello della corona (Intercontainers o aree ancora libere in zona Da Vinci?).
Per il momento, l’urgenza massima è sulla “Livorno Reefer”, che ha bisogno di 7 milioni di euro sull’unghia per poter partire entro febbraio. Il leasing concordato inizialmente ha riformulato le garanzie con tali penali da far accapponare la pelle. Da qui la decisione di proporre ai soci un aumento di capitale in un’assemblea già convocata per domani, giovedì 13 gennaio. Dovrebbero essere sottoscritti complessivamente 3 milioni, con garanzie sui terreni da parte di Cilp; cifra che permetterebbe di completare l’impianto e di avviare il suo funzionamento, ridando fiducia al settore dell’ortofrutta che aveva puntato su Livorno e ad oggi è rimasto scottato, compresa la Dole per il suo trasferimento dall’Alto Fondale al Da Vinci. Ma il tutto si sta giocando, a quanto sembra, sul filo del rasoio.
A.F.
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