A Venezia progetti NAPA al Propeller
VENEZIA – L’International Propeller Club Port of Venice, sodalizio che associa gli imprenditori di tutto il mondo del trasporto ed in particolare dell’economia marittima lagunare, si interroga su quale sarà il ruolo e quali le nuove rotte che le aziende del settore dovranno percorrere nel prossimo futuro alla luce dei grandi progetti perseguiti dal NAPA, la neo costituita associazione tra i porti di Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume.
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Il prossimo 11 gennaio, con inizio alle ore 21, presso le sale dell’Hotel Bologna di Mestre il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia onorevole professor Paolo Costa incontrerà l’utenza e gli operatori in un “talk show” nel quale sarà lo stesso presidente Costa ad illustrare quel necessario interfaccia al progetto NAPA rappresentato dall’esigenza di costruire un nuovo assetto imprenditoriale per le aziende del mondo delle spedizioni e del trasporto oggi più che mai necessario per allinearsi e poter competere in uno scenario economico sempre più transeuropeo.
“In questo particolare momento di grandi cambiamenti nell’economia mondiale concertazione e condivisione rappresentano i punti di forza di ogni iniziativa imprenditoriale – anticipa Massimo Bernardo presidente del Port of Venice – tanto più che quando si parla di porti si parla, giocoforza, di concorrenza e di competitività, a maggior ragione, in uno scenario internazionale com’è quello previsto dal NAPA dove insistono ben tre Stati, dei quali uno, la Croazia, non ancora comunitario.
Poiché non riteniamo sia sufficiente il solo accordo di collaborazione tra enti portuali per costruire il “sistema alto adriatico”, così come, del resto, vale anche per il progetto UNICREDIT che, al momento, sembra aver già sconvolto i rapporti di buon vicinato tra il porto di Monfalcone e quello di Trieste – continua il presidente del Propeller – ci è sembrato più che mai opportuno dare voce a chi il traffico lo gestisce sia in terra che in mare”.
Molte, dunque, le domande che saranno poste al presidente del porto anche in relazione alla raffica di aumenti di canoni e tariffe che, in rotta di collisione con la competitività del porto, hanno caratterizzato il “capodanno portuale veneziano” e che, per certi aspetti, potrebbero compromettere la ripresa del porto lagunare dirottando navi e traffici in altri porti (e perché no?) anche su quelli già associati al NAPA.
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