Toremar, la gara è vicina
E intanto cambiano i programmi per alcuni lavori alle navi
FIRENZE – Conto alla rovescia ormai per l’avvio delle procedure di privatizzazione della Toremar, una delle quattro ex “ regionali di Stato” dalla travagliata storia per la gestione Tirrenia. Mentre la stessa Tirrenia e la Siremar mettono in vendita sette navi della flotta nell’impossibilità di considerarle patrimonio accettabile per la loro privatizzazione, Toremar sta cercando di conciliare la gara con il mantenimento dei servizi anche invernali concordati con le comunità isolane della Toscana. E per farlo l’assessore regionale Ceccobao, in piena collaborazione con l’amministratore di Toremar Roma, ha avviato i lavori di straordinaria manutenzione di alcune navi, mentre ha sospeso il trasferimento di due unità, “Liburna” e “Aethalia”, ai cantieri di Palermo dove avrebbero dovuto montare controcarene laterali per migliorare la stabilità con tempo cattivo.
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Le controcarene, a quanto pare, sono state ordinate da tempo e sono pronte da montare, ma l’operazione richiederebbe il fermo delle due navi per alcuni mesi, e attualmente la Toremar non ha unità sostitutive per garantire il proseguo dei servizi invernali. Da qui – secondo fonti non ufficiali – la decisione di sospendere il montaggio delle controcarene, in attesa che la gara sia completata e che il vincitore stabilisca a sua volta se e quando effettuare l’operazione, ma specialmente come (con quali navi) sostituire le due da fermare. Rispondendo anche alle esigenze delle comunità delle isole, che sono molto attente ad ogni diminuzione del servizio specie nella stagione non turistica in cui elbani, capraiesi e altri si sentono eccessivamente isolati.
A differenza di quanto sta avvenendo per altre compagnie, i piani di privatizzazione di Toremar vanno avanti con regolarità. E i concorrenti non mancano perché la compagnia regionale si presenta con i conti in regola e un buon utile operativo. Anche per questo la Regione ha deciso di chiedere nella gara una dotazione sostanziosa di nuovi mezzi in termini di tempo relativamente stretti, per garantire non solo i servizi estivi più remunerativi ma anche i collegamenti “sociali” con le isole più lontane in tempi più veloci degli attuali (per la Capraia, che è distante 36 miglia dal porto base di Livorno, oggi si viaggia in genere per tre ore, alla velocità davvero modesta di 16 nodi).
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