Piombino, parte la “398”
Le maggiori difficoltà riguarderanno la parte terminale
PIOMBINO – Il sindaco della città Gianni Anselmi l’ha ribadito senza giri di parole: “il collegamento stradale veloce tra il porto e la costruenda autostrada Cecina-Civitavecchia “è l’opera più importante e più urgente per la nostra economia”. Un grazie, nemmeno tanto indiretto, al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che sull’autostrada e sul collegamento con Piombino (la tanto sospirata “398”) si è personalmente speso da anni.
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C’erano entrambi, il ministro Matteoli e il sindaco Anselmi, alla firma del protocollo che ha dato l’avvio ai lavori per il primo lotto della “398” ed alla progettazione della parte terminale, quella che attraverserà i terreni industriali e le aree da bonificare fino a collegarsi direttamente con il porto. Intorno ai due hanno preso parte alla cerimonia il presidente della Port Authority piombinese Luciano Guerrieri, il presidente della società incaricata della costruzione, la SAT (Società Autostrada Tirrenica) Antonio Bargone, l’assessore Luca Ceccobao per la Regione, i presidenti della Camera di Commercio Roberto Nardi e della Provincia Giorgio Kutufà. Verrebbe da dire: la vittoria ha sempre cento padri, perché ciascuno dei presenti ha vantato un pizzico di contributo al successo finale.
Un successo – come è stato riconosciuto peraltro dagli interventi più articolati – è ancora agli inizi: perché nessuno si nasconde che la costruzione del primo tratto è importante, ma saranno nella parte finale tutte le principali difficoltà, da quelle finanziarie a quelle progettuali. Si conta molto sui tempi non strettissimi: per realizzare la prima parte, quella i cui lavori partiranno a giorni, occorrono tre anni. Poi ci dovrà essere il progetto esecutivo della seconda parte – quella difficile – la relativa gara e altri tre anni per i lavori, per un calendario complessivo di circa 10 anni per completare l’intera opera. C’è da farsi prendere dallo sconforto, trattandosi di meno di 50 chilometri, quando oggi in tre anni si costruisce ex novo un porto da 1 milione di Teu. Ma dopo un’attesa di quasi trent’anni, farcita più che altro di chiacchiere e di promesse al vento (comprese alcune bruttissime figure delle istituzioni del territorio) anche i dieci anni di oggi sono meglio del mai.
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