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E la “Porto 2000” si fa in due (con malizia?)

LIVORNO – Vi dispiace se torniamo un attimo su quella promessa, privatizzare la “Porto 2000”, che sembra ancora e sempre di più un’araba fenice  con tempi lunghi e dettagli incerti?

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Nella recente conferenza stampa sui bilanci (brillanti, indubbiamente) della società dei traghetti e delle crociere, si è detto molto: un elenco (abbastanza fantasioso e incompleto) degli aspiranti a gareggiare per la gestione del 60% – ricordiamo che anche sulla gestione i due soci attuali, Ap e CdC, manterranno la loro presenza – ma specialmente sono stati forniti i dettagli sullo scorporo del patrimonio: piazzali, stazioni passeggeri e (dettaglio non trascurabile) silos sulla testata della Sgarallino, sul quale da anni è stato presentato un progetto di trasformazione per un albergo e un mega-impianto di parcheggio a vari piani.

Tutto qui? Affatto. La sorpresa – se di sorpresa si può parlare, visto che qualche accenno qua e la era già sfuggito – è che il socio Camera di Commercio non considera affatto l’attuale situazione patrimoniale come chiusa: e intenderebbe anzi aumentare nettamente la sua quota di proprietà (oggi appena inferiore al 30%), con un rapporto di forze del tutto nuovo con il socio Autorità Portuale.

In che modo questo rapporto di forze potrà cambiare l’ha spiegato – sia pure senza forzare sulle parole, ma con concetti dirompenti – lo stesso presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi. Testuale: conferire al patrimonio della “Porto 2000” quella serie di magazzini portuali ancora di proprietà della Camera di Commercio, e quella parte di Fortezza Vecchia – tutto il piano inferiore del grande monumento, ma non solo – che fa capo al patrimonio camerale. Sembra un discorso teorico: ma è chiaro che potrebbe mutare di molto il rapporto di forza nella società patrimoniale che è stato annunciato verrà prossimamente scorporata, e di cui sono stati già annunciati i vertici: Guido Asti alla presidenza, i segretari generali della Camera e dell’Authority al suo fianco. Un dettaglio: i segretari di oggi, indipendentemente da quello che succederà domani, con rinnovo o meno della gestione Piccini. Come a dire: senza alcuna valutazione personale sugli interessati, tre poltrone sono già sistemate, nel silenzio delle forze politiche cittadine peraltro abituate a scannarsi anche per un semplice posto da vigile urbano…

Abbiamo scritto di recente, sulla privatizzazione della “Porto 2000”, che i tempi sono destinati ad allungarsi. Con questi progetti di conferimenti alla società patrimoniale da staccare e da ricalibrare, con le valutazioni economiche ancora abbastanza vaghe, e specialmente con un piano di accosti che come ha detto Asti non consente di fare alcun progetto concreto per il futuro, sperare in tempi brevi ci sembra non solo utopistico, ma ridicolo. Speriamo di sbagliare.

A.F.

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Pubblicato il
1 Dicembre 2010

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