Ma Aponte viaggia da solo?
Durissimo con la Bce, annuncia anche una causa all’Authority di Genova

Gianluigi Aponte
MILANO – Letteralmente parlando, non si può dire che ci sia contraddizione con la notizia pubblicata qui sopra, e che tra l’altro proviene dall’ufficio stampa di Moby Lines. Però in un’intervista rilasciata due giorni fa al “Sole-24 Ore”, l’armatore di MSC Gianluigi Aponte non ha parlato dell’accordo in questione ed anzi ha ribadito l’interesse a Tirrenia in modo molto diretto, sottolineando per di più che intende concorrere con il suo nuovo marchio derivato dalla fusione tra GNV, di recente acquisita al 50%, e SNAV che è uno dei suoi gruppi storici operante nel settore traghetti.
Non c’è contraddizione apparente: infatti l’accordo di cui parla la nota dei tre armatori potrebbe coinvolgere Aponte non come patron di MSC ma attraverso il gruppo accennato, GNV-SNAV, che opera proprio nel campo di Tirrenia. Ma qualche dubbio l’intervista al “Sole-24 Ore” l’ha suscitata proprio la mancanza di un qualsiasi accenno alla collaborazione con Onorato e Grimaldi Napoli, visto che Aponte ha specificato al giornalista della Confindustria che “parteciperà alla gara attraverso il nuovo marchio GNV-Snav.”
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Aponte in genere misura anche le virgole, quindi o il giornalista non ha ben interpretato le parole del numero uno di Msc, oppure qualcosa non torna.
L’intervista di Aponte è peraltro significativa anche su altri aspetti dello shipping italiano. L’armatore, ormai tra i big anche nel settore crociere, lancia l’allarme nel comparto sottolineando come il dollaro particolarmente debole – se l’euro non sarà velocemente svalutato – creerà problemi “gravi” proprio alle crociere in Europa. E della Banca Centrale Europea Aponte dice non essere all’altezza dei compiti.
Sul settore traghetti, l’armatore ginevrino sottolinea come il Mediterraneo oggi sia inflazionato da offerte, linee più o meno valide, navi. Anche per questo annuncia la fusione di GNV-SNAV cui assegna una nuova “mission”, probabilmente focalizzata nel prossimo futuro anche sul Nord Africa.
Per Tirrenia, l’armatore non si sbilancia: “Aspettiamo di vedere come sarà presentata la gara per le due diligences. Se parteciperemo, lo faremo attraverso GNV, visto che i debiti questa volta – al contrario della precedente gara – se li accollerà lo Stato”.
E spaziando sul trasporto containers, che rappresenta uno dei punti forti di MSC, Aponte afferma che siamo ormai fuori della crisi, ma i noli rimangono altalenanti. Con gli ordini fatti e una flotta di 430 unità moderne e funzionali – dice l’armatore – la nostra flotta ha il tonnellaggio giusto. “Ma abbiamo ben chiaro che la velocità della crescita dipenderà dal coinvolgimento delle banche; le quali, anzichè non investire o farlo sull’economia virtuale dedicandosi alla speculazione, dovrebbero puntare sull’economia reale.
Infine una stoccata al porto di Genova, dove attraverso GNV controlla ormai il 45% di Stazioni Marittime. “Siamo stati espropriati dal fronte mare di Calata Bettolo su cui abbiamo una concessione – ha detto Aponte – e quindi faremo causa all’Autorità Portuale”. Concludendo di aver archiviato ogni idea di partecipare alla privatizzazione dell’aeroporto “perchè non abbiamo tempo da perdere”.
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