Il “Reefer” e la serpe in seno…
LIVORNO – Il bicchiere mezzo pieno della visita cinese al “Reefer” labronico potrebbe anche sembrare un’ironia. Perché i pessimisti non hanno potuto ignorare che la delegazione – condotta per la manina nel giro europeo – s’è trovata in piena sorpresa davanti a un porto di cui ignorava addirittura l’esistenza.
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D’accordo, Livorno è lontano dalla Thailandia anche nelle dimensioni economiche degli investimenti e della crescita. Ma…
Diamoci una mossa, o almeno proviamoci: Raugei, Alberti, Zingoni, e i nuovi manager (di cui abbiamo parlato) si sono sforzati di presentare la realtà “Reefer Livorno” come un piccolo ma efficace gatto selvaggio a fronte dei pachidermici porti europei dove ortofrutta e simili navigano con flussi immensi.
Vero, falso? Speriamo vero. Certo non mancano i problemi: Il break-even del “Reefer” è ben lungi dall’essere coperto, anche se ci sono lusinghieri interessi. In compenso pare che le banche ancora una volta abbiano dato fiducia, sbloccando la seconda quota del leasing. Roba di pochi giorni fa. Bene, bravi, bis.
E allora? Allora, c’è chi crede che come spesso accade, sia la serpe in seno la più pericolosa. Ovvero il “distripark” avrebbe come avversario principale – o più subdolo – l’interporto di Guasticce, che malgrado le valanghe di danaro pubblico ricevute è pur sempre a metà del guado. Si: sta facendo la viabilità interna (con soldi pubblici), si sta faticosamente cercando di completare strutture di servizio che di fatto dovevano essere pronte da tempo. Ma alla fine dei conti se parte davvero il “distripark” del Da Vinci (e Cagliata non sembra il tipo di tirar soldi alle rondini specie di questi tempi) per il “Vespucci” potrebbe essere dura.
Non ci resta che sperare. Ma non certo nei convegni, nelle “manfrine”, nella ripetizione all’infinito di annunci che spostano avanti nel tempo i fatti concreti a servizio dei traffici. Possibile che sia già più avanti il “distripark” virtuale del “Reefer” sui collegamenti ferroviari che non il “Vespucci”? Tanto per dirne una…
A.F.
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