Alla rassegna anche pagando dopo un po’ …
GENOVA – Se c’è un dettaglio che caratterizzerà l’ormai prossima edizione del 50º salone nautico, tra il 2 e il 10 ottobre prossimi, è la scesa in campo di un grande istituto nazionale di credito. Che per la prima volta, grazie ad un accordo con Ucina, si è offerto di pagare alle aziende nautiche in crisi di liquidità la partecipazione al salone stesso, salvo poi rimborso rateale in un certo lasso di tempo.
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Si tratta di un segnale che può essere interpretato in due modi. Il primo: che il credito bancario torna ad avere fiducia nel mondo della nautica (ovviamente con le dovute garanzie). Il secondo: che il settore continua ad essere in forte crisi e per riempire il salone si sta cercando in tutti i modi di invogliare gli espositori.
Probabilmente entrambe le interpretazioni hanno una base fondata. Ma le verifiche si potranno fare solo all’apertura del salone, quando i pessimisti temono che ci saranno parecchi spazi vuoti malgrado l’indiscusso appeal che il salone ha ormai conquistato anche a livello internazionale e malgrado si speri molto anche sul richiamo del 50º anniversario.
Purtroppo a creare tensione nel settore – come ha dichiarato nei giorni scorsi su “Il Sole-24 Ore” lo stesso Paolo Vitelli presidente del gruppo Azimut/Benetti – è scesa in campo anche la Guardia di Finanza, scatenata contro le grandi barche dopo il “caso Briatore”. E sono in molti a credere che a spaventarsi non siano stati tanto i grandi evasori – che hanno ben strutturati uffici legali, consulenti finanziari e società offshore a riparo di tutto – quanto i piccoli e medi utenti, quelli cioè che considerano una jattura per l’aziendina o per la bottega anche il solo avvicinarsi di un singolo finanziere. Anche questo sarà da verificare al salone. Con la speranza che più del dolor possa la voglia di barca.
A.F.
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