Tdt, la “exit strategy” verso un compromesso
Nuovi incontri tra le parti con un appuntamento finale ad Amburgo – Cilp potrebbe cambiare partner ma non sembra intenzionata a farlo
LIVORNO – Fino all’ultimo c’è stata la consegna del silenzio. Con mezzo porto che si è interrogato – fino a ipotizzare l’oracolo del polpo – se alla fine avrebbe mollato la Cilp o ad andarsene con le pive nel sacco sarebbero stati quelli di Contship Italia.
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Mercoledì scorso, dopo gli incontri tra Raugei e Ravano c’è stato anche un colloquio riservato – ma non troppo, alla fine – tra il presidente della Cilp Raugei, parte del suo consiglio e il presidente della Port Authority Piccini, quest’ultimo sempre più convinto che il problema sarebbe stato risolvibile dando il benservito a Contship e “imbarcando” con Cilp un nuovo socio terminalista (“Ce ne sono almeno tre in stand-by in attesa di essere chiamati” si è lasciato scappare lo stesso Piccini in un momento di stanchezza).
Fino a ieri invece, entrambe le parti in causa – Contship con Ravano e Cilp con Raugei – hanno lavorato sembra per evitare l’ultimo strappo; alla ricerca di un onorevole compromesso, da ricercarsi in una interpretazione meno rigida dei patti parasociali. Pare che sia stata ipotizzata anche la “decapitazione” dei vertici da entrambe le parti, per chiudere con un formale pareggio e rinunciare al proseguo di cause e non cause in tribunale. Tutti punti esaminati in dettaglio, per una “exit strategy” che a volte è sembrata possibile, altre volte è apparsa ardua. Due i punti fermi: che Cilp non intendeva mollare la sua quota (e infatti è partita rilanciando, sia pure con una specie di “gentlemen agreement” non scritto, le due offerte di Contship di acquistare le sue azioni nella Spa) ma temeva anche di finire nell’abbraccio mortale di un altro socio magari meno dialogante (nel bene e nel male) di Contship Italia. E che gli uomini dell’abbinata Battistello-Eckelmann erano inizialmente convinti di potersi mangiare la Cilp in un boccone, applicando con il necessario cinismo il vecchio detto labronico “chi non ha ‘vaini ‘un abbia voglie”. E di ‘vaini il 50% delle quote del Tdt ne vale parecchi, dai 15 ai 20 milioni di euro secondo come si calcolino.
E’ finita che ieri è scaduto il termine per rilanciare l’offerta Contship oppure subirla: ma malgrado le indiscrezioni e i mezzi proclami non sarebbe affatto finita. Martedì prossimo è preannunciato l’incontro finale (e decisivo?) tra Raugei ed Eckelmann. Con quale mandato di Raugei non sembra chiaro, perché contrariamente alla norma l’assemblea dei portuali non è stata assolutamente investita del problema; e in teoria potrebbe poi disconoscere un eventuale accordo di compromesso che facesse perdere alla Cilp qualche posizione nella “governance” del terminal. Che tutto possa concludersi a tarallucci & vino sembra difficile. Ma mai dire mai…
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