Luci ed ombre su Livorno
Autostrade del mare, infrastrutture e crociere sotto esame
LIVORNO – Il presidente del Propeller Club di Livorno dottor Francesco Ruffini ha riunito una numerosa e qualificata presenza di soci ed ospiti per riprendere un discorso, aperto un anno prima con una tavola rotonda fra gli spedizionieri sulle difficoltà dello shipping e del nostro sistema portuale. A parlare della contingenza attuale questa volta sono stati chiamati i vertici dell’Asamar, l’associazione degli agenti marittimi raccomandatari di Livorno che, grazie alle loro competenze e specializzazioni sul campo, hanno potuto dettagliare le diverse situazioni che vive il nostro porto ed esporre quindi le loro previsioni per il 2010 all’attenta platea.I lavori della tavola rotonda sono stati aperti dal vice presidente Asamar su “Traffici ro-ro e autostrade del mare”. Un tema che sappiamo importante dal punto di vista economico date le potenzialità del nostro territorio ma altrettanto per le ricadute su salvaguardia ambientale, benefici al traffico stradale con riduzione degli incidenti. Dal 2002 sino ad oggi, nonostante l’incentivo governativo dell’Ecobonus consistente nel rimborso ai trasportatori del 30% del passaggio via mare (restituito però solo nel 2007) ed i successivi stanziamenti (50 milioni di euro nel 2008 e 77 milioni inseriti nella finanziaria 2011), le autostrade del mare – ha detto il relatore – hanno registrato un aumento di traffico di solo il 2,5%. Un utilizzo del vettore marittimo davvero troppo limitato soprattutto in considerazione del fatto che oggi queste navi hanno una capacità di riempimento di stiva del 50% e che sfruttarne l’ulteriore spazio a disposizione non comporterebbe alcuno sforzo economico. Dagli studi della R.A.M. SpA, struttura controllata dal ministero dell’Economia, si apprende che il traffico merci per mare è solo del 5% del totale e che, con i programmi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si prevede di arrivare all’8% entro il 2011; considerando però che l’aumento del traffico in generale è stimato intorno al 40% sarebbe importante riuscire a raggiungere la percentuale del 10%, ciò significherebbe togliere dalle strade circa 240.000 mezzi pesanti l’anno.
Attenzione alle Autostrade del Mare è stata data anche dalla Comunità Europea che con una serie di programmi validi dal 2007 al 2013 (Marco Polo, Ten-T, 7 F P), ha stanziato 8 miliardi e 454 milioni di euro per agevolare i traffici merci marittimi. Purtroppo si riscontra che solo 2 armatori italiani ne hanno usufruito al contrario di quanto è avvenuto all’estero dove tali finanziamenti sono stati sfruttati meglio.
Fabio Selmi, consigliere Asamar e presidente dell’agenzia CSA SpA ha poi relazionato sull’andamento dei containers nel nostro porto rilevando come il trend negativo si sia arrestato e quindi si possa guardare al futuro con un certo ottimismo. “Nei prossimi sei mesi è previsto un incremento dei traffici in America del 25% e ciò comporterà una crescita di lavoro nel nostro porto. Dobbiamo dunque essere pronti con le giuste infrastrutture” ha detto Selmi facendo appello al presidente Piccini affinchè vengano rispettati i tempi per la realizzazione delle opere previste dal Prp (tema trattato nell’ultima riunione del Propeller e di cui abbiamo già parlato. ndr). “Oggi il valore di un porto si misura sui servizi – ha detto Selmi – e con il nostro hinterland possiamo essere fortissimi, dobbiamo avere raccordi ferroviari efficienti: potrebbero permetterci di far sbarcare da noi containers destinati a zone più vicine ad altri porti ma che soffrono di problemi di riconsegna, dobbiamo avere terminal efficienti e superare i problemi di viabilità attuali individuando con certezza quali sono gli interlocutori e le loro responsabilità”. Selmi ha poi spiegato che “per i contenitori il problema centrale è oggi quello delle dimensioni delle navi che sono sempre più grandi ed hanno bisogno di accosti più facilmente raggiungibili e meno onerosi”. Un grande vantaggio sarebbe quello di ultimare velocemente i lavori nel canale di accesso al Terminal Darsena Toscana per poter manovrare le navi in entrata ed in uscita in qualsiasi ora del giorno e della notte. “Speriamo inoltre – ha poi continuato – che questi lavori agevolino le manovre di ingresso ed uscita delle navi così da contenere i costi di approdo”.
Fabio Selmi ha poi sottolineato come, durante la crisi dei traffici, la guerra al ribasso sulle rate di nolo abbia solo sfavorito ulteriormente le compagnie di navigazione che hanno dovuto comunque trasportare più o meno gli stessi teu ma con ricavi ovviamenti ridotti.
Giampiero Fancellu della Medsea Agency ha poi parlato del Break Bulk, una voce molto importante nel nostro scalo e per la quale sono previsti incrementi dei traffici; esistendo anche in questo settore il problema del gigantismo navale si è appellato alla Port Authorithy affinchè provveda a far fronte alle difficoltà che queste navi trovano a causa dei bassi fondali.
Anche Roberto Alberti, presidente dell’ Associazione degli spedizionieri livornesi Spedimar, pur parlando di ripresa, ha però evidenziato come la chiusura di molte imprese e la delocalizzazione di altre nel corso di questo anno e mezzo renderà difficile tornare in tempi brevi ai livelli del 2007 e, “anche se ci sono buoni segnali come ad esempio industrie importanti a livello nazionale che ricostituiscono le scorte, l’andamento generale visto dalla parte degli spedizionieri è ad intermittenza”. Alberti ha poi sottolineato l’importanza di sviluppare la naturale vocazione del nostro porto che è specializzato nel multipurpose e di puntare soprattutto alle nuove aperture del Mediterraneo invece che inseguire altri scenari, tipici di porti con caratteristiche diverse dalle nostre.
Il sempre più importante settore delle crociere per il nostro porto è stato trattato in chiusura dal consigliere Asamar e manager della Medov Livorno Stefano Salvestrini. “Siamo di fronte ad un mercato in forte crescita e con margini di sviluppo impressionanti” ha detto Salvestrini “l’Italia è la prima destinazione per le crociere in Europa e Livorno è il 4° porto italiano per scali crocieristici dopo Civitavecchia, Venezia e Napoli. Le previsioni per il 2010 parlano di 509 navi a Livorno per 830.000 passeggeri, questo tradotto in numeri economici significa una media di potenziale di spesa nel nostro porto di circa 10-12 milioni di euro più altri 8 milioni portati dal personale di bordo”. Cifre davvero ragguardevoli che non possono essere trascurate e che devono portare all’attenzione delle istituzioni alcuni problemi; Salvestrini ha infatti rivolto un appello al presidente dell’Autorità Portuale Piccini affinché si possano dedicare più ormeggi a questo settore in sviluppo e provvedere ai necessari dragaggi.
A conclusione dei lavori c’è stata la presentazione di un nuovo socio del Propeller da parte del commendator Amerigo Cafferata, il giovane ingegnere Jari Dal Canto, dirigente tecnico della Labromare.
Cinzia Garofoli