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Consiglio di Stato sblocca l’OLT fuori Livorno

ROMA – C’è voluto il Consiglio di Stato, ancora una volta, per tagliare le unghie al “verdismo” esasperato che cerca di bloccare ogni iniziativa sulle fonti pulite di energia per un malinteso senso di protezione ambientale. Questa volta la Suprema Corte ha respinto definitivamente, con due distinte sentenze, i ricorsi presentati da Greenpeace e dal “comitato cittadino” contro il decreto che nel 2006 aveva autorizzato la costruzione dell’impianto di rigassificazione dell’OLT al largo di Livorno: ricorsi a suo tempo parzialmente accolti dal Tar della Toscana e che sono “costati” all’impianto ben quattro anni di ritardi per l’esecuzione.
Il ricorso di Greenpeace è stato giudicato “improcedibile” perché presentato in ritardo. Il ricorso del comitato “anti-offshore” è stato respinto perché i ricorrenti non sono stati giudicati sufficientemente legittimati e rappresentativi della comunità.
Il progetto dell’OLT può dunque ripartire, con la speranza che il grande rigassificatore previsto a circa 16 miglia dal porto di Livorno possa entrare in servizio entro la fine del 2011, portando così alla rete nazionale gas acquistato al libero mercato e a prezzi decisamente più bassi di quelli attualmente “bloccati” per il gas che arriva attraverso i metanodotti.

Pubblicato il
3 Febbraio 2010
Ultima modifica
23 Febbraio 2010 - ora: 11:20

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